Forte crescita del mercato dei prodotti Plant-Based in Italia

Un recente report descrive la crescita costante del settore, confermata anche dalla svolta 100% vegetale del gruppo Tonazzo.
Paola Sobbrio
Pubblicato il 24/09/2024

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Secondo un recente report, basato sui dati della società di ricerche di mercato Circana, elaborati dal Good Food Institute Europe, il mercato degli alimenti a base vegetale in Italia ha mostrato una crescita significativa tra il 2021 e il 2023, nonostante l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione.

Il valore totale delle vendite delle sette categorie principali dei prodotti plant-based di acquisto più comune (alternative vegetali a carne, latte e bevande, formaggio, yogurt, panna, gelato e dessert) ha raggiunto i 641 milioni di euro nel 2023, valore che rappresenta un incremento del 16,1% rispetto al 2021. Le vendite unitarie sono aumentate del 5,8% e i volumi del 2,6%. Tra il 2022 e il 2023, il valore delle vendite è cresciuto dell’8%, con una particolare crescita per i formaggi e la carne vegetale.

Nel 2023 le principali categorie sono state latte e bevande (49% del valore totale) e carne vegetale (31%). Nonostante i prezzi più alti rispetto ai prodotti di origine animale, la domanda di alimenti vegetali continua a crescere, sostenuta da un forte interesse dei consumatori.

L’incremento italiano è in linea con il trend europeo: nel vecchio continente, i consumatori stanno rivedendo le proprie abitudini alimentari, spesso per motivi ambientali e di salute.

La domanda di “carne vegetale” e latte vegetale

Secondo il report, tra il 2021 e il 2023, il mercato della carne a base vegetale in Italia ha registrato un’importante crescita, con un aumento del valore delle vendite del 24,2%, raggiungendo 199 milioni di euro. Durante lo stesso periodo, le vendite unitarie sono salite del 15,1%, mentre i volumi di vendita sono cresciuti dell’11,4%, toccando i 14,6 milioni di chilogrammi.

I dati parziali relativi ai primi mesi del 2024 confermano il trend positivo: rispetto al medesimo periodo del 2023, si è osservato un aumento del valore delle vendite del 10,4%, delle vendite unitarie del 13,6% e dei volumi di vendita del 10,5%.

I numeri di questo settore includono prodotti come crocchette e burger vegetali, anche se non è possibile isolare i dati relativi ai prodotti che imitano fedelmente carne e consistenza della carne tradizionale. La categoria esclude alimenti come tofu, tempeh e seitan, che hanno comunque registrato un incremento del 20% nelle vendite tra il 2021 e il 2023.

Nel 2023, la maggior parte delle vendite di carne vegetale è stata registrata per prodotti refrigerati (69,7% del volume), seguiti da prodotti congelati (30,1%) e conservati a temperatura ambiente (0,2%). Tra i formati, i burger rappresentano la scelta preferita dei consumatori (61,5% del volume di vendita), seguiti da tagli interi (13,3%) e formati come spezzatino, straccetti e spiedini (13,3%).

Il prezzo medio della carne a base vegetale ha subito un aumento del 12% tra il 2021 e il 2023, ma ha iniziato a calare leggermente nel 2024, in linea con le fluttuazioni dell’inflazione alimentare in Italia. Questo settore, in continua espansione, riflette quindi la crescente domanda di alternative alla carne tradizionale da parte dei consumatori italiani.

Tra i prodotti plant-based, la carne ed il latte sono i veri motori di crescita. In Italia, queste due categorie rappresentano rispettivamente il 49% e il 31% delle vendite del settore. Un dato interessante riguarda le bevande vegetali (questa categoria comprende tutte le tipologie di latte vegetale e alcune altre bevande contenenti un componente alternativo al latte, come le bevande al caffè), che sono riuscite a conquistare il 7,4% del mercato totale del latte, includendo anche quello di origine animale. 

I formaggi vegetali

A fianco di questi prodotti, i formaggi vegetali stanno crescendo rapidamente, con un aumento del 77% delle vendite tra il 2021 e il 2023

Un aspetto interessante del report riguarda, anche, il confronto tra le vendite di formaggi vegetali e quelli di origine animale. Nonostante i prezzi dei prodotti plant-based siano generalmente più elevati, le vendite di formaggio vegetale sono aumentate del 40% nel biennio 2022-2023, contro un incremento del 12% dei formaggi di origine animale. Questo dimostra una domanda forte e consolidata per alternative più sostenibili, anche a fronte di costi più alti.

La svolta del Gruppo Tonazzo: solo prodotti vegetali dal 2024

Un segnale forte e concreto di questo cambiamento arriva dal Gruppo Tonazzo, proprietario del brand Kioene, che ha annunciato la decisione di abbandonare completamente la produzione di carne entro il 31 dicembre 2024. Albino Tonazzo, Amministratore Unico del gruppo, ha spiegato che questa scelta è il risultato di anni di riflessioni all’interno della famiglia, mossa da convinzioni morali legate alla sostenibilità ambientale e alla promozione di una dieta più sana ed equilibrata. 

Tonazzo ha dichiarato: «Diamo avvio oggi alla terza rivoluzione della nostra azienda, auspicando che possa rappresentare anche un cambiamento per l’intero settore. È un gesto di grande responsabilità verso l’ambiente e il benessere alimentare delle future generazioni». Il brand Kioene, già leader nel mercato delle alternative vegetali, sarà ulteriormente sviluppato e promosso.

Il contesto europeo: riduzione del consumo di carne

Non solo in Italia, ma in tutta Europa si osserva una significativa riduzione del consumo di carne. Un sondaggio condotto dallo Smart Protein Project ha rivelato che il 51% degli europei ha ridotto il consumo di carne. Questa scelta nasce principalmente da ragioni di salute (46%), benessere degli animali (29%) e impatto ambientale (26%). Questo trend è confermato dai dati provenienti da diversi paesi europei.

In Francia, per esempio, il consumo di carne pro capite è diminuito del 5,8% negli ultimi 20 anni, con una forte riduzione soprattutto della carne bovina, mentre in Germania il consumo di carne ha raggiunto i livelli più bassi dal 1991. Anche il Regno Unito ha registrato un calo significativo del 14% nel consumo di carne pro capite tra il 2012 e il 2022, sostenuto da una crescente domanda di alternative vegetali.

Il ruolo della ricerca e dell’innovazione

Nel Regno Unito, il governo sta investendo significativamente nell’innovazione per accelerare lo sviluppo di prodotti plant-based. Il National Alternative Protein Innovation Centre (NAPIC) è uno degli esempi più importanti: con un investimento di oltre 91 milioni di sterline, il centro mira a sviluppare prodotti innovativi e sostenibili, lavorando a stretto contatto con aziende, istituzioni accademiche e regolatori per integrare queste alternative nel sistema alimentare.

Conclusioni

Il mercato dei prodotti plant-based rappresenta una delle tendenze alimentari più rilevanti del nostro tempo, sostenuta da una crescente consapevolezza ambientale e da una maggiore attenzione alla salute e al benessere degli animali. Tuttavia, per sbloccare il pieno potenziale di questo settore, sarà essenziale abbattere le barriere economiche e regolatorie, promuovendo al contempo l’innovazione. La scelta del Gruppo Tonazzo di abbandonare la produzione di carne e concentrarsi esclusivamente sui prodotti vegetali dimostra come il futuro dell’alimentazione possa essere più sostenibile, sia per il pianeta che per le generazioni future.

Paola Sobbrio

Paola Sobbrio

Dal 2005 ho svolto attività di docenza universitaria di legislazione e bioetica in corsi di laurea, master e scuole di dottorato. Dal 2010, per motivi di ricerca scientifica, ho approfondito l’ambito delle biotecnologie nel settore alimentare con un focus sugli Ogm e la carne coltivata sia per gli aspetti regolatori che per quelli bioetici. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali e di volumi monografici sul rapporto tra diritto ed etica in riferimento alle politiche e le normative sul “benessere animale”. Per Refood svolgo il ruolo di Project manager.
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