Sostenibilità e Salute: Il Ruolo Cruciale delle Politiche Pubbliche nella Promozione delle Proteine Vegetali

Proteine vegetali e politiche pubbliche, a che punto siamo?
Francesco Gallarotti / Unsplash
Martina Mastrodomenico
Pubblicato il 17/09/2024

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In un contesto globale in cui la sostenibilità ambientale e la salute pubblica sono temi centrali, le politiche pubbliche sono chiamate a svolgere un ruolo determinante nel promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili. Tra le varie iniziative, il sostegno alla produzione e al consumo di proteine vegetali emerge come una priorità strategica per le istituzioni, in linea con gli obiettivi di sostenibilità.

Il passaggio a una dieta più ricca di proteine vegetali non rappresenta solo una risposta alle crescenti preoccupazioni ambientali, ma offre anche importanti benefici per la salute pubblica. Tuttavia, affinché questo cambiamento si realizzi in maniera significativa, è necessario un approccio integrato che coinvolga una pluralità di settori, dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica fino alla modifica delle normative esistenti, passando per il sostegno alla ricerca e all’innovazione.

Campagne di sensibilizzazione e informazione

Un primo passo cruciale per promuovere il consumo di proteine vegetali consiste nell’organizzare campagne di sensibilizzazione che educhino il pubblico sui benefici di queste alternative, sia in termini di salute che di impatto ambientale. Attraverso l’uso dei media tradizionali e dei social network, le amministrazioni possono raggiungere un vasto pubblico, correggendo disinformazioni e promuovendo una cultura alimentare più consapevole e informata.
Vari studi hanno analizzato strategie per promuovere diete a base vegetale, come modifiche nei punti vendita alimentari, etichette attrattive e promozioni sui prezzi.

Incentivi economici e agevolazioni fiscali

Parallelamente, è fondamentale offrire incentivi economici per stimolare la produzione e la distribuzione di proteine vegetali. Sussidi e agevolazioni fiscali possono infatti ridurre i costi per i produttori, rendendo questi alimenti più accessibili ai consumatori. Tali incentivi, accompagnati da modifiche normative, potrebbero trasformare l’offerta alimentare in contesti pubblici chiave come mense scolastiche, ospedaliere e aziendali, garantendo la disponibilità di pasti plant-based su larga scala. Un esempio interessante è la campagna Plant-Based Universities, nata nel Regno Unito, che promuove una transizione verso menù interamente vegetali nelle mense universitarie. Questa iniziativa ha ricevuto il sostegno di numerosi accademici, che evidenziano come ridurre il consumo di carne e derivati animali nelle mense possa aiutare a combattere la crisi climatica. Diverse mense universitarie hanno introdotto pasti interamente vegetali: è il caso dell’università di Berlino, Lipsia e Monaco, delle università di Cambridge e Oxford nonché di Amsterdam e Göteborg.

Educazione e formazione: investire nel futuro

L’educazione gioca un ruolo determinante nel cambiamento delle abitudini alimentari. Integrando nei programmi scolastici lezioni sull’alimentazione sostenibile e coinvolgendo gli studenti in laboratori di cucina, si può formare una nuova generazione più consapevole dell’importanza delle proteine vegetali. Questo tipo di educazione non solo favorisce scelte alimentari più salutari, ma contribuisce anche a costruire una cultura della sostenibilità che potrebbe avere ripercussioni positive per decenni.

Ricerca e innovazione: motori del cambiamento

Non meno importante è il sostegno alla ricerca e allo sviluppo di nuove fonti proteiche. Finanziamenti adeguati per migliorare i processi di produzione esistenti e sviluppare alternative sempre più competitive e appetibili sono essenziali per il successo a lungo termine di questa transizione alimentare. In questo contesto, le collaborazioni pubblico-private possono accelerare l’innovazione nel settore delle proteine vegetali. Degli esempi di collaborazione tra UE e i privati includono ProFuture, che crea alimenti e mangimi innovativi per microalghe; NextGenProteins, che lavora sulla trasformazione della biomassa in proteine; SUSINCHAIN, che si concentra su catene del valore sostenibili degli insetti; e Smart Protein, che ha l’obiettivo di produrre una nuova gamma di alimenti sostenibili, nutrienti ed economici ricchi di proteine.
Le amministrazioni pubbliche dovrebbero favorire partnership con aziende alimentari per sviluppare e promuovere nuovi prodotti, magari attraverso eventi e fiere dedicate che rafforzino il legame tra produttori e consumatori. In questo senso, Amsterdam si è distinta come la prima capitale dell’Unione Europea a sostenere ufficialmente il Plant- Based Treaty un’iniziativa globale che mira a combattere l’emergenza climatica attraverso la promozione di diete a base vegetale.

Acquisti pubblici e sostegno alle famiglie

Infine, le politiche di acquisto sostenibile delle amministrazioni pubbliche dovrebbero integrare la promozione delle proteine vegetali. Privilegiare fornitori di cibi a base vegetale per mense e servizi di catering non solo riduce l’impatto ambientale, ma rappresenta anche un segnale tangibile dell’impegno verso una maggiore sostenibilità. Programmi di sovvenzioni per i consumatori, in particolare per le famiglie a basso reddito, possono svolgere un ruolo chiave nel rendere i prodotti vegetali accessibili a tutti.

Conclusione: un impegno condiviso per un futuro sostenibile

La promozione delle proteine vegetali richiede un’azione coordinata e multiforme da parte delle istituzioni pubbliche. Dalle campagne informative agli incentivi economici, passando per l’educazione e il sostegno alla ricerca, ogni iniziativa è un tassello fondamentale per creare un ambiente favorevole a un’alimentazione più sana e sostenibile. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile realizzare una transizione alimentare che avrà un impatto positivo tanto sulla salute pubblica quanto sul nostro pianeta.

Martina Mastrodomenico

Martina Mastrodomenico

Sono iscritta al Registro Praticanti Avvocati dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Ho conseguito due Master di II Livello rispettivamente in “Food Law” e in Diritto dell’Ambiente. Attualmente seguo un master professionale in Strategia di sostenibilità aziendale e svolgo attività di consulenza in ambito di sostenibilità. Per REFOOD mi occupo della redazione di articoli per il web e per i social.
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